Combinare trattamenti farmacologici e psicologici per il disturbo da binge-eating: stato attuale, limiti, e future direzioni

Carlos Grilo e colleghi hanno recentemente pubblicato una revisione narrativa sulle evidenze di efficacia della combinazione dei trattamenti psicologici e farmacologici e per il disturbo da binge-eating.

Gli autori hanno identificato solo 14 trial randomizzati e controllati di cui tre ancora in corso. Di questi uno ha incluso la sibutramina, un farmaco tolto dal mercato nel 2010 per i rischi per la salute associati con la sua assunzione. In generale, gli studi hanno incluso campioni poco numerosi e metodologie molto eterogenee per quel che riguarda il disegno sperimentale, l’organizzazione del trattamento, i metodi di valutazione, l’analisi statistica e le misure di esito.

I trial randomizzati e controllati identificati sono stati divisi in tre categorie: (1) trattamento psicologico + farmaci antidepressivi; (2) trattamento psicologico + farmaci per la perdita di peso; (3) trattamento psicologico +  farmaci antiepilettici (per i loro effetti come soppressori dell’appetito).

  1. Trattamento psicologico + farmaci antidepressivi. I risultati non hanno evidenziato alcun beneficio dell’aggiunta dei farmaci antidepressivi alla terapia cognitivo comportamentale (CBT) e alla terapia comportamentale dell’obesità per la perdita di peso (TCO). I risultati hanno anche evidenziato la significativa superiorità della CBT rispetto alla fluoxetina e nessun effetto della fluoxetina nel migliorare gli esiti della CBT dopo la fine del trattamento.
  2. Trattamento psicologico + farmaci per la perdita di peso. La revisione ha fatto riferimento solo agli studi che hanno utilizzato l’orlistat perchè la sibitramina non è più disponibile sul mercato. I risultati non hanno evidenziato alcun effetto del farmaco aggiunto alla CBT o alla TCO. L’orlistat è risultato efficace nel potenziare la perdita di peso se aggiunto a una dieta ipocalorica o a un programma di auto aiuto guidato basato sulla CBT. L’associazione di orlistat alla TCO ha potenziato la perdita di peso nei soggetti con obesità senza disturbo da binge-eating, ma non in quelli con il disturbo dell’alimentazione.
  3. Trattamento psicologico + farmaci antiepilettici La revisione ha identificato uno studio in cui il topiramato combinato con la CBT sembra potenziarne l’effetto sulla riduzione degli episodi di abbuffate e sulla perdita di peso.

La revisione conferma, inoltre, la maggiore efficacia della CBT rispetto agli altri trattamenti per il disturbo da binge-eating per i suoi documentati effetti a lungo termine (4 anni di follow-up dalla fine del trattamento) sulla riduzione degli episodi di abbuffate e sul miglioramento della psicopatologia del disturbo dell’alimentazione e della depressione. Lo studio ha anche evidenziato cha la CBT e la TCO producono esiti migliori rispetto al trattamento farmacologico e che la combinazione della CBT e della TCO con la terapia farmacologica non migliora in generale gli esiti raggiunti dagli interventi psicologici. Le uniche eccezioni sono rappresentate dall’orlistat, che produce un modesto incremento della perdita di peso, e  dal topiramato, che sembra potenziare gli effetti ottenuti dalla CBT sulla riduzione degli episodi di abbuffate e del peso. Quest’ultimo risultato deve comunque essere replicato. Inoltre, il topiramato per i suoi ben noti effetti collaterali dovrebbe essere usato sempre con molta cautela e dopo aver valutato altre opzioni terapeutiche.

Gli importanti difetti metodologici delle ricerche disponibili sottolineano la necessità di eseguire studi più ampi che includano metodi di valutazione migliori per verificare in modo più attendibile i cambiamenti ottenuti dalla combinazione dei trattamenti psicologici con i farmaci nelle caratteristiche psicopatologiche nucleari e associate del disturbo da binge-eating. È anche auspicabile che la ricerca futura cerchi di identificare le caratteristiche dei pazienti che predicono o moderano gli esiti del trattamento. Questa valutazione è stata effettuata solo da uno studio  di Grilo e colleghi in cui è stato osservato che i pazienti con livelli più elevati di emozioni negative e con disturbo dell’immagine corporea traggono più beneficio dalla CBT rispetto al trattamento farmacologico. Infine la ricerca dovrebbe determinare la durata ideale e le differenze negli esiti a lungo termine dei trattamenti e i periodi in cui i pazienti con disturbo da binge-eating sono a maggiore rischio di ricaduta.

Massimiliano Sartirana e Riccardo Dalle Grave

 

Fonte

Grilo CM, Reas DL, Mitchell JE. Combining Pharmacological and Psychological Treatments for Binge Eating Disorder: Current Status, Limitations, and Future Directions. Curr Psychiatry Rep (2016) 18:55 DOI 10.1007/s11920-016-0696-z

 

grilo

Carlos Grilo, professore di psichiatria dell’Università di Yale, è considerato delle massime autorità mondiali nella ricerca sulla psicopatologia e sul trattamento del disturbo da binge-eating.

Il 14 e 15 maggio, in occasione del congresso nazionale AIDAP di Verona, terrà un seminario e una lezione magistrale sul disturbo da binge-eating