Possono la precoce perdita di peso, i comportamenti alimentari e i fattori socio-economici predire la perdita di peso a 12 e a 24 mesi in adolescenti con obesità e insulino-resistenza che partecipano ad uno studio randomizzato e controllato?

A cura di: Martina Seravelli e Simona Calugi AIDAP Firenze/Empoli

Fonte: Megan L. Gow, Louise A. Baur, Mandy Ho, Kerryn Chisholm, Manny Noakes, Chris T. Cowell and Sarah P. Garnett, Can early weight loss, eating behaviors and socioeconomic factors predict successful weight loss at 12- and 24-months in adolescents with insuline resistance participating in a randomized controlled trial?, International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity, 2016, doi: 10.1186/s12966-016-0367-9.

L’eccesso di peso in adolescenza è una problematica di salute pubblica mondiale in continua crescita e trovare trattamenti efficaci è diventata una priorità.

Gli interventi sulla modificazione dello stile di vita in adolescenti con eccesso di peso possono portare ad un calo ponderale anche se le risposte al trattamento variano significativamente da persona a persona.

Questo studio ha l’obiettivo di identificare i predittori di perdita di peso a 12 (fine dell’intervento) e a 24 mesi (follow-up) in adolescenti con eccesso di peso (BMI>25) e segni e sintomi di insulino-resistenza, che hanno partecipato ad uno studio randomizzato e controllato finalizzato alla perdita di peso.

111 adolescenti, tra cui 66 ragazze, tutti di età compresa tra i 10 e i 17 anni, hanno partecipato al Researching Effective Strategies to Improve Insulin Sensitivity in Children and Teenagers (RESIST) study, uno studio randomizzato e controllato che analizza gli effetti di due diete una ad alto contenuto proteico e l’altra ad alto contenuto di carboidrati. L’intervento prevedeva, tre fasi: i) fino al 3° mese un intervento dietetico intensivo e strutturato seguito da dietisti; ii) tra il 4° e il 6° mese l’introduzione di un programma intensivo di attività fisica; iii) tra il 7° e il 12° mese una fase di mantenimento delle procedure proposte, con supporto dietetico continuo da parte di un dietista attraverso sms, telefono o e-mail. Alla fine dei 12 mesi di intervento, e per i successivi 12, sono stati forniti agli adolescenti, di entrambi i bracci, dei consigli per condurre uno stile di vita sano.

I predittori di perdita di peso presi in esame sono: precoce cambiamento di peso, comportamenti alimentari e stato socio-economico.

85 dei partecipanti hanno completato i 12 mesi di programma, mentre 42  hanno partecipato al follow-up a 24 mesi.

I cambiamenti di peso al 3°, 12° e 24° mese, sono stati descritti tramite il “BMI95”, ovvero l’indice di massa corporea espresso come la percentuale del 95° percentile. Le informazioni demografiche e socio-economiche dei partecipanti sono state raccolte all’inizio trattamento, mentre le dimensioni psicologiche dei comportamenti alimentari sono state valutate all’inizio del trattamento ed al 3°, 6°, 12° e 24° mese, attraverso il  questionario Eating Pattern Inventory for Children (EPI-C) che comprende quattro sottoscale: mangiare in risposta a segnali esterni di cibo (external eating), mangiare in conseguenza a emozioni negative (emozional eating), tentativo di controllare l’alimentazione (dietary restraint) e pressione a mangiare da parte dei familiari. Infine per valutare il tipo di attività che gli adolescenti svolgevano nel loro tempo libero è stato somministrato il questionario Children’s Leisure Activities Study Survey  (CLASS) all’inizio del trattamento ed al 3°, 6°, 12° e 24° mese.

Le analisi statistiche sono state condotte senza tener conto della randomizzazione, visto che gli effetti sul peso non erano diversi nei due gruppi.

In media a 12 mesi si è osservata una riduzione significativa del BMI95 rispetto al basale e un significativo recupero di peso tra i 12 e i 24 mesi.

I soggetti che hanno ottenuto una maggiore perdita di peso a 12 mesi mostrano: maggior calo ponderale nei primi 3 mesi, minor punteggio basale alla scala “pressione a mangiare da parte dei familiari”, basso punteggio basale nella scala “external eating”, padre con un alto livello di istruzione e i genitori che vivono nella stessa casa. Mentre una maggiore perdita di peso a 24 mesi è predetta da un maggiore calo ponderale a 12 mesi e un punteggio più basso nella scala “emotional eating”.

Dallo studio, inoltre, emerge che i partecipanti più giovani, con più bassi livelli basali di attività fisica, più alti valori di BMI95 e una maggiore riduzione tra basale e tre mesi nelle scale “external eating” e “pressione a mangiare da parte dei familiari” hanno una maggiore perdita di peso a tre mesi.

Nessuna associazione significativa è stata evidenziata tra “dietary restraint” e perdita di peso a 3, 12 o 24 mesi.

Commento

Questo studio effettuato su adolescenti con eccesso di peso e condotto con una metodologia molto rigorosa, porta alla luce alcuni importanti risultati. Primo tra tutti la non differenza tra diete al alto contenuto proteico e alto contenuto di carboidrati, secondo l’importanza di una precoce perdita di peso e terzo la rilevanza nell’analisi e intervento su comportamenti alimentari problematici. Tutti questi elementi, che sono stati più volte sottolineati come rilevanti nella popolazione adulta, appaiono importanti, anche negli adolescenti, per ottenere un risultato soddisfacente nella perdita e nel mantenimento del peso.