I livelli di vitamina D influenzano fortemente la massa minerale ossea e i marker di turnover osseo durante il recupero di peso nelle pazienti con anoressia nervosa

A cura di: Riccardo Dalle Grave

L’anoressia nervosa (AN) è spesso associata ad amenorrea e a un aumento del rischio di compromissione della salute ossea dovuta alla bassa densità minerale ossea (BMD), al fallimento di raggiungere un adeguato picco di massa ossea durante l’adolescenza e a un’ulteriore perdita di massa ossea in età adulta. Studi recenti hanno dimostrato che la normalizzazione del peso corporeo è la strategia più efficace per aumentare la BMD nei pazienti con AN. Inoltre è stato osservato che la carenza di vitamina D (25-OH-D) è molto frequente nei pazienti con AN non trattati e che esiste una forte correlazione tra lo stato vitaminico D e la BMD del femore.  Nessuno studio aveva però valutato la relazione tra lo stato vitaminico D e l’efficacia dell’aumento e/o della normalizzazione del peso e l’incrementare della BMD.

Uno studio condotto dall’Unità di Reumatologia dell’Università di Verona e dall’Unità Funzionale di Riabilitazione Nutrizionale della Casa di Cura Villa Garda, pubblicato sull’International Journal of Eating Disorders, ha investigato la relazione tra lo stato vitaminico D e la BMD durante il recupero del peso in 91 pazienti consecutivi di sesso femminile con AN (età 13–45 anni; peso 39,4 ± 5,6 kg, BMI 15,1 ± 1.6 kg/m2).

La BMD della colonna vertebrale e del femore, valutata con la densitometria ossea con tecnica di assorbimento a raggi x (DEXA), la 25-OH-D, il N-propeptide of type I collagen (P1NP – indice di formazione ossea), il C-terminal telopeptide of type I collagen (CTX – indice di riassorbimento osseo) e l’ormone paratiroideo intatto (PTH) sono stati misurati prima e dopo 20 settimane di un trattamento residenziale riabilitativo per i disturbi dell’alimentazione basato sulla terapia cognitivo comportamentale migliorata (CBT-E).

Sebbene il peso corporeo sia aumentato in tutti i pazienti durante il trattamento (BMI da 15.1 ± 1.6 a 19.1 ± 1.2, p<.001), l’incremento della BMD della colonna vertebrale è risultato significativo solo nei partecipanti che alla fine del trattamento avevano livelli di 25-OH-D maggiori di 30 ng mL-1. Lo studio ha anche trovato che dopo la normalizzazione del peso si è verificata una diminuzione significativa del riassorbimento osseo (CTX; p= .043) e un incremento della formazione ossea (P1NP; p < .001).  Tuttavia, è stato riscontrato un significativo aumento del PTH, correlato inversamente con i livelli di 25-OH-D post-trattamento ridotti (R2=.153, p < .001).

I risultati dello studio indicano che l’ipovitaminosi D può contrastare l’efficacia della rialimentazione e del recupero del peso nell’AN attraverso un aumento del riassorbimento osseo mediato dall’iperparatiroidismo secondario. Questi dati hanno importanti implicazioni cliniche perché incoraggiano fortemente l’uso di integratori vitaminici D per la promozione della salute ossea nei pazienti con AN e suggeriscono che una soglia di 30 ng mL-1 25-OH-D sierica potrebbe essere ottimale potrebbe essere ottimale per ottenere livelli desiderati di PTH, riassorbimento osseo e incremento di BMD.

Fonte: Giollo, A., L. Idolazzi, C. Caimmi, A. Fassio, F. Bertoldo, R. Dalle Grave, M. El Ghoch, S. Calugi, P. V. Bazzani, O. Viapiana, M. Rossini and D. Gatti (2017). “Vitamin D levels strongly influence bone mineral density and bone turnover markers during weight gain in female patients with anorexia nervosa.” International Journal of Eating Disorders. http://dx.doi.org/10.1002/eat.22731