L’aumento di peso si associa al recupero della densità minerale ossea negli adolescenti con anoressia nervosa

Riccardo Dalle Grave

La ridotta densità ridotta minerale ossea (BMD) è una delle più frequenti complicazioni mediche dell’anoressia nervosa (AN). I dati disponibili indicano che quasi l’85% delle donne affette da AN ha una bassa BMD e, di conseguenza, un aumento di sette volte del rischio di fratture spontanee rispetto ai controlli sani. L’osteopenia e l’ osteoporosi non colpiscono solo le donne, ma anche gli uomini affetti da AN. Diversi fattori sono implicati nella riduzione della BMD nell’AN. Tra questi quelli evidenziati dalla ricerca includono il peso corporeo molto basso, la riduzione della massa magra e della massa grassa, la carenza di estrogeni o di testosterone, l’eccessiva attività fisica, i bassi livelli di IGF-1, la resistenza alla grelina, la  riduzionie della leptina, dell’insulina e dell’ossitocina e l’aumento dei livelli di cortisolo, dell’adiponectina e del peptide YY.

L’AN inizia nei casi tipici inizia nell’adolescenza, un periodo in cui si verifica un importante aumento della massa ossea che raggiunge il picco all’età di circa 25-30 anni. L’AN negli adolescenti, interferendo negativamente con il normale accrescimento della massa minerale ossea, può portare a una riduzione trabecolare e corticale della BMD in tempi molto rapidi (circa 6 mesi). È perciò di vitale importanza trovare strategie terapeutiche efficaci per ripristinare prontamente la massa ossea persa negli adolescenti affetti da AN. Purtroppo, la maggior parte dei trattamenti testati nell’AN, come la terapia ormonale sostitutiva, la pillola contraccettiva orale, il DHEA e i bifosfonati determinano, nel migliore dei casi, solo modesti miglioramenti della BMD.

Una recente revisione sistematica, eseguita dal gruppo dell’Unità di Riabilitazione Nutrizionale della Casa di Cura Villa Garda e pubblicata sulla rivista Nutrients, ha valutato gli effetti del recupero del peso sulla BMD negli adolescenti affetti da AN. Dei 1.156 articoli esaminati dagli autori, 19 studi hanno soddisfatto i criteri di inclusione e la loro analisi ha rivelato i seguenti quattro risultati principali:

  1. Sei studi hanno riportato che l’aumento e la normalizzazione di peso sono associati con la stabilizzazione della BMD dopo un anno di follow-up rispetto al basale.
  2. Sette studi con più lunghi periodi di follow-up (circa 16 mesi) hanno riportato miglioramenti significativi della BMD.
  3. Uno studio ha dimostrato che la normalizzazione della BMD può essere raggiunta dopo 40 mesi di follow-up di mantenimento del normopeso.
  4. Uno studio ha trovato che gli adolescenti maschi con AN che aumentano di peso, ma restano sottopeso, hanno un’ulteriore perdita di BMD, rispetto a quelli che normalizzano il peso (BMI ≥19), che al contrario mostrano un significativo aumento della BMD e del tasso di accumulo di minerali nell’osso doppio rispetto ai maschi adolescenti sani.

I primi due risultati possono essere considerati robusti, in quanto sono sostenuti da una forte evidenza. Il terzo e il quarto risultato derivano da studi singoli e richiedono un’ulteriore conferma.

In conclusione, i dati di questa revisione della letteratura supportano l’aumento di peso come strategia efficace per promuovere l’aumento della BMD negli adolescenti con AN. Tuttavia, questo processo è lento perché i miglioramenti non sono rilevabili fino a 16 mesi di follow-up e la normalizzazione della BMD sembra verificarsi solo dopo tre o quattro anni di mantenimento del peso normale e la ripresa di mestruazioni regolari.

Fonte:  El Ghoch, M., Gatti, D., Calugi, S., Viapiana, O., Bazzani, V. P., & Dalle Grave, R. (2016). The association between weight gain/restoration and bone mineral density in adolescents with anorexia nervosa: A systematic review. Nutrients, 8(12). doi:10.3390/nu8120769